Ti senti a disagio con te stessa e sulla spiaggia eviti di andarci? Hai sempre le gambe fredde e spesso ti fanno male nella zona interessata?
Scopri quali sono le cause della cellulite e come eliminarla anche se pensi che per te non ci siano più speranze.
Una delle principali problematiche che al giorno d’oggi ossessiona la maggior parte delle donne è sicuramente quella della cellulite. Tra allenamenti sbagliati, alimentazione non adeguata, trattamenti estetici per niente risolutivi e prodotti cosmetici inutili, è difficile capire come affrontare il problema nel modo giusto e come porvi rimedio. Bisogna ammettere che dal punto di vista scientifico la fisiopatologia della cellulite non è stata del tutto chiarita, ciononostante nel presente articolo analizzeremo il problema cercando di capire come arginarlo.
La cellulite, la cui definizione scientifica è PEFS acronimo di Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica (di recente è stata proposta la nuova definizione di Patologia endocrino-metabolica a predominanza interstiziale), anche se si crede che sia un problema moderno che nell’immaginario femminile ha assunto connotazioni negative, in realtà è sempre esistita; difatti in passato il grasso depositato su glutei e fianchi non aveva alcun significato patologico, anzi andava a costituire l’ideale della donna simbolo di fertilità e di sicurezza nella perpetrazione della specie.
Si tratta di una problematica principalmente femminile, a causa soprattutto delle caratteristiche anatomo-fisiologiche della donna, che la predispongono alla comparsa della famigerata pelle a “buccia d’arancia”, caratterizzata da rigonfiamenti e avvallamenti. Dalle evidenze scientifiche è emerso che gli estrogeni siano coinvolti nell’insorgenza, nell’aggravamento e nella persistenza della cellulite.
La sua comparsa avviene di norma in concomitanza con l’aumento dell’attività ormonale che si verifica durante la pubertà, ma in alcuni casi la sua manifestazione può avvenire anche prima o dopo tale periodo e può interessare anche ragazze magre. Il processo cellulitico inizia in seguito ad episodi di stasi sanguigna e linfatica che si verificano a livello della pelle, con alterazioni della trama connettivale del sottocute e del derma; in un secondo momento con lo sviluppo della malattia vi sarà anche il coinvolgimento dell’ipoderma e del tessuto adiposo sottocutaneo.
Le zone del corpo maggiormente colpite da questo inestetismo sono quelle delle cosce, dei fianchi e dei glutei (in cui sono più numerosi i recettori per gli estrogeni) e sono caratterizzate da un processo degenerativo del pannicolo adiposo sottocutaneo con ristagno di liquidi e scorie metaboliche che tende ad evolversi (in ambito medico vengono classificati 4 stadi) e che è riconoscibile dalle alterazioni biochimiche ed istologiche.
Inizialmente la cellulite è caratterizzata maggiormente da una componente liquida a cui spesso è associato un rilassamento muscolare, mentre la fase avanzata è caratterizzata da una forte componente fibrosa rilevabile anche al tatto; negli stadi intermedi si riscontra anche una certa ipotermia dei tessuti rilevabile alla palpazione. Sicuramente la tempistica gioca un ruolo fondamentale in quanto agire nelle prime fasi di insorgenza del problema dà più probabilità di ridurre l’entità del fenomeno visto che, in una fase avanzata ed ormai consolidata, il trattamento diviene molto più complesso e di natura medica poiché gli adipociti non sono più reattivi agli stimoli lipolitici e presentano un’attività metabolica alterata.
I fattori che contribuiscono a scatenarne l’evoluzione sono molteplici:
Data la complessità del fenomeno è ovvio che per un trattamento adeguato è necessario un approccio combinato fra più figure professionali.
Mentre per eventuali trattamenti medico-estetici è necessario il parere di professionisti esperti. In questa trattazione ci soffermeremo principalmente sull’allenamento, su consigli inerenti l’alimentazione ed un eventuale integrazione.
Per quanto riguarda l’allenamento è indubbia la sua utilità grazie ai suoi effetti sulla componente muscolare e sulla riduzione della massa grassa, nonché al miglioramento della circolazione sanguigna fondamentale nel contrastare il rallentamento del sistema di eliminazione dei liquidi in eccesso e dei sottoprodotti metabolici. L’attività cardiovascolare è fondamentale per garantire una buona circolazione, ma anche il lavoro di tonificazione fa la differenza in termini di risultati; è possibile abbinare entrambe le tipologie di lavoro in un unico allenamento a circuito in stile PHA (Periferial Heart Action) in cui si alternano esercizi per la parte inferiore e superiore del corpo, in modo tale da aumentare l’attività cardiaca e garantire una buona circolazione del sangue evitandone al contempo una stasi.
Se le hai provate tutte, ma non hai mai ottenuto dei risultati soddisfacenti, i motivi possono essere due:
hai deciso di provare da sola a porre rimedio a questa tua problematica oppure ti sei affidata a persone non competenti.
Nell’allenarsi con i sovraccarichi sarebbe opportuno evitare di accumulare durante l’allenamento una eccessiva quantità di acido lattico che, anche se non è considerato un fattore scatenante nell’eziopatogenesi della cellulite, può aggravarne il quadro clinico viste le sue proprietà pro-ossidanti nei confronti di molecole proteiche e lipidiche.
Per quel che riguarda l’alimentazione, anche se non esistono alimenti che contrastino o eliminino la cellulite, sicuramente nutrirsi nel modo giusto con un corretto apporto calorico ed un adeguato introito di macro e micro nutrienti può fare la differenza rispetto ad un’alimentazione carente sotto diversi aspetti. Sicuramente è necessario assicurarsi di aumentare l’apporto idrico; assicurarsi di assumere una quantità di fibre di almeno 30-40g al giorno, limitare l’apporto di zuccheri semplici e di alimenti raffinati, limitare caffè e thè e ridurre l’assunzione di alcolici. Importante in questo senso è anche l’apporto di grassi monoinsaturi come quelli contenuti nell’olio d’oliva e di grassi polinsaturi, principalmente Omega 3, che nel caso siano carenti nella propria dieta sarebbe opportuno integrarli. Potrebbe essere utile integrare con sostanze antiossidanti come l’acido alfa lipoico e sostanze fitoterapiche dalle proprietà diuretiche e drenanti e favorenti il tono della parete capillare e l’elasticità dei tessuti come la pilosella, la betulla, il Tarassaco, la Centella asiatica e la Vite rossa.
Concludo dicendo che gli approcci elencati nel presente articolo non sono certamente risolutivi né validi in ogni situazione e per ogni donna, ma possono sicuramente costituire dei punti da cui partire per intraprendere un percorso mirato di risoluzione.
Cosa puoi fare? clicca qui sotto per capire quale è il miglior percorso adatto a te!
Cozzolino Vincenzo